È con un tweet su Twitter che Alessandro Gassman celebra l’anniversario della morte di uno dei suoi più grandi amici. Un lutto che lo ha colpito al cuore e che ancora oggi non smette di farsi ricordare.
Era un grande amico di famiglia, un’uomo che insieme al papà di Alessandro Gassman, il grande Vittorio, ha reso grande la storia del cinema italiano negli anni in cui la televisione era da poco diventata un bene popolare. Lui che ha girato grandissimi film della cinematografia mondiale è il destinatario di un tweet che Alessandro Gassman gli ha dedicato per l’anniversario della sua morte.
È di Mario Monicelli che stiamo parlando, autore di grandi film come ad esempio “I soliti ignoti”, “La grande Guerra” e “L’armata Brancaleone” e tra i padri della commedia melodrammatica italiana, in cui la coppia Monicelli – Gassman ha rappresentato l’idillio più apprezzato. Vittorio Gassman, infatti, è stato tra i principali protagonisti delle pellicole di Monicelli oltre che un grande amico di famiglia.
Monicelli, romano classe 1915, è venuto a mancare nel novembre del 2010 e da allora ha lasciato un grande vuoto nel mondo del cinema. Non solo regista ma anche sceneggiatore e scrittore, fu nominato più volte agli Oscar, volte per la precisione, due volte per la miglior sceneggiatura originale e quattro per il miglior film straniero.
Vincitore del Leone d’oro alla carriera alla mostra del cinema di Venezia del 1991 fu insieme a Dino Risi, Luigi Comencini, Pietro Germi e Ettore Scola, uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana. Negli ultimi anni di vita gli è toccato l’ingrato compito di commentare la morte di numerosi e cari colleghi.
Una vita ricca di successi ed esperienze, ma anche dolori e perigli. Tra gli avvenimenti che segnarono di più la sua vita ci fu senz’altro il suicidio del padre, Tomaso Monicelli, noto giornalista e scrittore antifascista, avvenuto nel 1946. A tal riguardo disse: «Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e sentiva di non avere più niente da fare qua.
La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. Il cadavere di mio padre l’ho trovato io. Verso le sei del mattino ho sentito un colpo di rivoltella, mi sono alzato e ho forzato la porta del bagno. Tra l’altro un bagno molto modesto».
Anche Mario, per un beffardo scherzo del destino, o forse no, decise di togliersi la vita: ricoverato nel reparto di urologia all’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma per un cancro alla prostata, si è gettato dalla finestra, stanco e insofferente per la malattia che lo aveva colpito a 95 anni.
Dopo i funerali civili che si tennero al rione Monti e presso la Casa del Cinema il suo corpo venne cremato. Tanti i messaggi in memoriam, nella ricorrenza dell’anniversario della morte, per omaggiare il grande regista, tra cui proprio il figlio di Gassman, Alessandro con il quale aveva un ottimo rapporto viste anche le tante pellicole che il regista ha girato insieme al padre.